VIDEO DEL LIBRO
Essendo il libro in buona parte autobiografico viene integrato con brevi video che mostrano alcune situazioni luoghi e personaggi reali e le esperienze più particolari in esso raccontate.
LEGGENDE
Una delle cose che rendono magica la penisola dello Yucatan sono le sue leggende e storie .
Questa sezione comprende antiche leggende Maya, che sono state tramandate di padre in figlio per tradizione orale, alcune anche scritte in testi ritrovati e tradotti.
Si potrebbero trovare versioni differenti dovute alla diversa interpretazione della lingua Maya.
Los Aluxes
Gli Aluxes sono spiriti della giungla Maya incaricati di proteggere la selva e i cenotes. Se vai in selva e non chiedi il permesso di attraversare terra che custodiscono, è molto probabile che ti facciano scherzi. Cose innocenti come lanciarti piccoli sassi, tirarti i capelli o persino nascondere un oggetto presonale.
Questi a loro volta rappresentano ciascuno degli elementi della natura secondo la loro personalità; fuoco, acqua, aria e terra.
L'alux K’áak ’(Fuoco) È energico e pieno di vita, gli piace lavorare in squadra, combattere contro alti e bassi. È considerato il miglior guardiano della giungla; sempre pronto a difendere le loro terre. Il suo temperamento è forte e appassionato. Le sue regole sono facili da seguire: vivi il momento, fai le cose con passione, energia e vitalità.
L' alux Ha ’(Acqua) È il più trasparente di tutti, il più armonioso e buono, ama la tranquillità e la sincerità. Sa che l'acqua rappresenta il centro della vita; l'origine di tutte le cose e di tutti gli esseri viventi. Sarà sempre molto pacifico e benevolo, ma ti consigliamo di prenderti cura delle sue acque, poiché per lui sono la cosa più sacra che esista.
L' alux Iik ’(Aria) È il più mutevole di tutti, non sai mai che umore avrà. Ebbene, come dice il nome, il vento è volatile, non si fissa mai e cambia sempre direzione.
L'alux Lu'um (Terra) È il più dispettoso e malizioso di tutti, ha una personalità estremamente giocosa e pazza e cercherà sempre cosa fare per divertirsi.
Gli piace ridere e godersi le sue terre, che sono il punto di connessione tra lui e madre natura.
Questi quattro Alux hanno il compito di mantenere l'equilibrio, la vita e la bellezza di quei luoghi nascosti nella giungla. Per loro ogni foglia, ogni insetto, ogni suono e ogni pietra sono vitali per l'ecosistema.
Se rispetti la loro casa, Há, Iik´, Lu’um e K’aák ’saranno i tuoi protettori. Prima di entrare in selva prenditi un momento per dedicargli alcune parole e buoni pensieri, stai attento quando cammini e non fare troppo rumore, portagli un offerta ringraziandoli per il permesso, a loro piacciono molto i "tamales", un impasto a base di mais dolce o salato cotto avvolto in foglie di platano. Se senti dei fischi, seguili e se riesci a vederne uno ringraziali infinitamente, perché si vedono solo quando lo vogliono.
La Xtabay
Questa è la storia di due sorelle che hanno vissuto molto tempo fa nello Yucatán, in Messico. I loro nomi erano X'keban e Utzcolel; la prima era una donna libertina che indulgeva in passioni carnali con gli uomini, guadagnandosi il ripudio del popolo. Tuttavia, aveva un'enorme gentilezza e si divertiva ad aiutare i malati, che dopo essere stati guariti l'adoravano.
Mentre la seconda era una donna di natura conservatrice, ma non ha mai mostrato simpatia per gli altri poiché pensava che fossero inferiori e che non meritassero il suo aiuto o attenzione. Un giorno, X'keban scomparve e tutti i cittadini e soprattutto le persone che amava si chiedevano cosa le fosse successo. Tutti iniziarono a sentire un dolce aroma nell'ambiente che li portò a casa di X'keban. Lì hanno trovato il corpo inerte della donna. Tutti coloro che l'hanno apprezzata hanno portato il suo corpo al pantheon e mentre il dolce profumo si è diffuso per la città. Il giorno successivo, un raro fiore chiamato "Xtabentún" apparve sulla tomba da cui emanava un elisir tanto inebriante quanto dolce, così come l'amore che X'keban dava agli uomini. Utzcolel ha detto che il profumo che il corpo di X'keban emanava era opera dei demoni e che quando fosse morta, il suo avrebbe avuto un odore molto migliore, dato che era una persona molto migliore di lei. Il tempo passò e la seconda sorella morì e tutte le persone tristi parteciparono al funerale. Contrariamente a quanto tutti pensavano, non c'era un profumo dolce, invece si è avvertita una piaga che ha inondato la città. In fretta, Utzcolel fu sepolta e la sua tomba fu circondata di fiori per mascherare il cattivo odore. Il giorno dopo, uno strano fiore apparve sulla sua tomba, in realtà era un cactus molto spinoso chiamato Tzacam, che con il minimo tocco poteva causare un grande dolore. Anche nell'aldilà, Utzcolel provava una grande invidia per sua sorella e pensava che il motivo per cui il suo corpo emanava un dolce aroma fosse a causa del suo comportamento nei confronti degli uomini, quando in realtà era a causa della sua grande bontà ed essenza. Utzcolel invocò i demoni degli inferi e acconsentì con loro di poter tornare ogni volta che voleva in questo mondo con l'apparizione di X'keban per sedurre gli uomini e porre fine alla sua vita tra le spine di un albero di ceiba.
El Chechen y el Chacah
Una storia del bene e del male
La leggenda Maya di Chechén e Chacá Kinich e Tizic erano due coraggiosi fratelli guerrieri, ma con personalità opposte. Kinich, era un giovane gentile, premuroso e rispettato dalla sua gente. D'altra parte, suo fratello maggiore Tizic, era una persona con un cuore freddo e un carattere arrabbiato.
Un giorno entrambi incontrarono Nicté Há, una bellissima giovane donna dal cuore puro che ha conquistato questi guerrieri. I due fratelli si innamorarono perdutamente della stessa donna. Così Tizic ha sfidato Kinich a un duello per amore della bella fanciulla.
Gli dei erano così arrabbiati nel vedere questa situazione, che coprirono il cielo di nuvole nere e persino la luna fu nascosta durante la battaglia. Sfortunatamente, il duello ebbe una fine tragica ed entrambi i fratelli finirono morti l'uno nelle braccia dell'altro.
Dopo aver raggiunto l'altro mondo, hanno implorato gli dei per il perdono, entrambi implorando di rivedere il loro amato Nicté Há. È così che Tizic è rinato come un l'albero del Chechén che secernerebbe veleno tra i suoi rami e brucerebbe chiunque si avvicinasse. Kinich, d'altra parte, è rinato sotto forma di un albero di Chacah, la cui linfa curerebbe le ustioni causate dal veleno di Chechén.
Nicté Há morì di tristezza dopo aver appreso della tragica storia dei fratelli guerrieri. Dopo aver raggiunto l'altro mondo, gli dei furono gentili con lei permettendogli di rinascere sulla terra come un bellissimo fiore bianco vicino all'acqua, meglio conosciuto come giglio.
In selva solitamente su trovano i due alberi e il fiore molto vicini tra di loro.
NUMEROLOGIA MAYA
I Maya hanno inventato un sistema di numerazione come strumento per misurare il tempo e non per fare calcoli matematici.
Per questo i numeri Maya hanno a che fare con i giorni, i mesi e gli anni e con il modo in cui hanno organizzato il calendario.
Il sistema di numerazione usato viene chiamato vigesimale ( base 20, come i giorni di un loro mese ).
Nella numerazione Maya vi erano simboli per monumenti, altri per codici e altri erano rappresentazioni umane.
In questo tipo di numerazione i tre simboli di base erano il punto, che valeva uno, il trattino, che valeva 5, e la chiocciola, che valeva zero. Questo sistema di numerazione è additivo, perché i valori dei simboli vengono aggiunti per trovare il numero corrispondente.
TRA IL MACABRO E L'IRONICO, IL GIORNO DEI DEFUNTI NELLA CULTURA MESSICANA
Tratto dal libro
Cap. 10 pag. 166
"In quelle due notti di inizio novembre si intravedevano ovunque altari illuminati con candeline e adornati con fiori gialli e arancioni, chiamati cempasuchil, e si attendeva con gioia il ritorno delle anime dei morti che, secondo la credenza pagana, aspettavano quei giorni per fare ritorno a casa. Nel Dia de Muertos i cimiteri diventavano luoghi di festa e di allegria dove le famiglie si riunivano festeggiando con musica e adornando le tombe dei propri cari con candele, fotografie, cibo e tantissimi cempasuchil che, con il loro profumo intenso, avrebbero dovuto guidare le anime dei morti a festeggiare con loro sulla tomba. La loro interpretazione del Dìa de Muertos era un miscuglio tra il macabro e l’ironico. Per le strade si potevano incontrare scheletri vestiti a festa come la famosa Catrina, scheletro di donna con abiti francesi e un grosso cappello, nata come immagine satirica e diventata poi icona del Dia de Muertos. I teschi di zucchero erano un’offerta immancabile, sui quali venivano a volte scritti i nomi dei defunti e poi regalati ai bambini. Il tutto per ironizzare su un tema che per altri, come Nicole e Alex, era sempre stato di estrema serietà mentre per i messicani la morte non doveva essere temuta, ma abbracciata e festeggiata in quanto non meno sacra della vita stessa."
16 Settembre 1810
Con il "Grito de Dolores" inizia il movimento di emancipazione in Messico, terminato nel 1821 con l'indipendenza dalla Spagna.
Un estratto dal romanzo.
"Era il mese della Fiesta Mexicana, El Grito de Dolores, la celebrazione dell’Indipendenza. Questa commemorazione era molto sentita dal popolo messicano in quanto veniva rievocato il giorno in cui Miguel Hidalgo, insieme ad altri rivoluzionari, aveva radunato nel giro di poche ore un piccolo esercito dando inizio alla rivoluzione. Era il 16 settembre del 1810, Hidalgo aveva fatto suonare le campane della chiesa della sua cittadina costiera, Dolores, proclamando l’indipendenza dalla Spagna. Da allora questa commemorazione veniva festeggiata suonando le campane di ogni singola città accompagnato dal grido di “Viva Mexico”.
GLI SQUALI BALENA
Tratto dal libro..
L’imbarcazione cercò di avvicinarsi il più possibile a quelle enormi macchie scure che s’intravedevano sott’acqua e, quando ne affiancò una, videro chiaramente un grosso pesce lungo quanto la barca, puntinato di bianco, di forma piatta e con un’impressionante bocca da balena.
Il capitano diede l’ordine ai primi due temerari di tuffarsi raccomandandosi di non avvicinarsi troppo e, soprattutto, di non toccarlo. Appena i due riemersero però, lo squalobalena cambiò direzione cercando di allontanarsi, come infastidito. Per osservarlo da vicino, bisognava approfittare dell’effetto sorpresa dei primi attimi, perché appena l’animale si accorgeva dell’intruso, con un colpo di pinna si allontanava a una velocità tale da non essere più raggiungibile....
IL TEMAZCAL per purificare corpo e anima
Tratto dal libro.
Pag. 56
Entrati nel “cerchio del fuoco”, si disposero seduti sul muretto intorno al gigantesco falò, nel quale s’intravedevano molte pietre di grosse dimensioni.
«Perché tutte quelle pietre?» sussurrò Nicole.
Ramón continuò spiegandole che erano le pietre vulcaniche e sarebbero state successivamente usate per produrre vapore nel Temazcal, una costruzione in pietra simile a un igloo con una porticina minuscola.
«Nell’antichità i Maya ottenevano la purificazione del corpo e dell’anima con questo bagno di vapore» aggiunse Ramón.
Senza mai interrompere le orazioni, lo sciamano consegnò a ognuno un pezzo di copale.
«Ѐ un’offerta» le disse Ramón «gettala nel fuoco e il fumo porterà agli dei ogni tua richiesta o desiderio.